Rob Daviau, la rockstar dei giochi da tavolo

Rob Daviau, la rockstar dei giochi da tavolo

Rob Daviau, la rockstar dei giochi da tavolo


Chi conosce il settore non è nuovo alle polemiche sui costi sempre più alti della logistica e della produzione dei giochi da tavolo, soprattutto quando c’è di mezzo il crowdfunding – un modello di business che chiede ai clienti finali di finanziare la realizzazione dei titoli e pagarsi da soli le spedizioni. Daviau però non vede segnali di crisi, almeno da questo fronte: “Ci sono tanti step nella filiera dei board game, ma nessuno è particolarmente problematico al momento. I costi delle spedizioni sono scesi. I costi di produzione sono saliti di pari misura con l’inflazione, ma non di più”.

Il futuro dei board game, tra AI e sostenibilità

Quali sono le tendenze principali che stanno cambiando il volto dei board game? “Vedo giochi che hanno una presenza sempre più bella sul tavolo – ma forse ci faccio caso perché mi piace quel tipo di giochi! Più in generale c’è molta più libertà di lasciare che i board game raccontino delle storie avvincenti, articolate”, commenta Daviau.

A volte, la ricchezza narrativa dei board game moderni passa per l’integrazione con strumenti digitali: app, siti web, persino piattaforme tecnologiche dedicate. A non tutti va giù questa evoluzione tecnologica. “Molti si arrabbiano per l’integrazione delle app nei board game. Non condivido questo sentimento”, afferma il game designer. “Oggi ci sono tantissimi giochi, c’è spazio per tutti. E poi Battaglia navale integrava già dei chip negli anni ‘70, e il Dark Tower originale [un gioco che integrava un rudimentale computer elettronico per guidare le partite, ndR], è uscito nel 1981!”

Daviau è più scettico sulle applicazioni di due grandi temi al mondo dei board game: intelligenza artificiale e sostenibilità. Sul fronte dell’AI, il game designer Cmon non nasconde il proprio disinteresse. “L’AI è l’Nft del 2023, tutti ne parlano, ma si sgonfierà”.

La sostenibilità è possibile, ma difficile. “L’industria dei board game – commenta Daviau – potrebbe rivoluzionarsi e smettere di usare plastica, passare a materiali riciclabili: miniature, organizer interni, eliminare gli involucri… c’è molto margine di miglioramento. Però non sarebbero giochi per tutti. I costi esploderebbero. L’equilibrio tra componenti, prezzi e domanda è molto difficile. L’ironia è che un miglioramento dei board game non avrebbe un grande impatto, in un mondo in cui le cinque più grandi compagnie petrolifere sono responsabili della maggior parte delle emissioni

Consigli per aspiranti game designer

Ma insomma, come si fa a lanciare un board game di successo?La prima domanda che faccio a chi mi dice che vorrebbe realizzare un gioco da tavolo è questa: perché? Per giocarci con gli amici? Per divertimento? O per lavoro?”, premette Daviau. “Creare un gioco per passione è un conto, ma molti vorrebbero farci i soldi. E allora bisogna pagare la produzione, gli artisti, un sito web, la consegna… il business non è così divertente come la parte di game design, si rischia di fare il passo più lungo della gamba”.



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di Andrea Curiat www.wired.it 2023-11-07 05:30:00 ,

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